Una visita guidata, a cura di Cristian Paolini dell’Associazione Diapason Progetti Musicali, alla scoperta del cuore pulsante della tradizione budriese.
Il Museo dell’Ocarina di Budrio è l’unico in tutta Italia a raccontare la storia di questo meraviglioso strumento, dalle origini alle nuove espressioni contemporanee, attraverso le creazioni dei suoi costruttori originali (Giuseppe Donati, Cesare Vicinelli, Alberto Mezzetti).
Le foto, gli spartiti, completano un racconto che, dall’Ottocento, ancora sorprende e incanta artisti da tutto il mondo.
L’iniziativa si colloca nel più grande progetto “Sabato con l’Ocarina”, pensato e realizzato dall’Associazione Diapason Progetti Musicali APS, in collaborazione con il Comune di Budrio, il quale include anche un laboratorio dedicato ai bambini.
Un’occasione unica per visitare un luogo esclusivo e ricco di fascino, un vero e proprio scrigno di tesori immerso nella campagna bolognese.
La villa fu eretta a Vedrana di Budrio alla fine del Seicento dal Marchese Giuseppe Carlo Ratta, su progetto del Bertelli. L’architettura univa il desiderio di prestigio della famiglia senatoriale bolognese con una struttura funzionale, in cui la parte centrale esprimeva il rango della casata, mentre le ali laterali ospitavano cucina, alloggi per il personale e magazzini per la gestione della tenuta agricola.
Il vasto seminterrato era destinato alla vinificazione delle uve e alla conservazione in botti. Successivamente fu infatti acquistata insieme alla tenuta agricola nel 1896 da Annibale Certani, ingegnere agronomo, trisnonno degli attuali proprietari.
Nel 1945, durante la Seconda Guerra Mondiale, la villa subì gravi danni. Tuttavia, nel 2017, è stata completamente restaurata dalla famiglia Vittori Venenti, anche a seguito dei danni causati dal terremoto del 2012.
I turno: 15.30
II turno: 17.00
Risalente al XVI secolo, fu inizialmente proprietà della famiglia Cospi, poi ereditata dai Ranuzzi Cospi. Nel 1700 la villa subì una trasformazione radicale, diventando un capolavoro architettonico. Al centro dell’edificio sorge la villa con una loggia affrescata a tre arcate, affiancata da due edifici porticati destinati ai servizi e due costruzioni simmetriche con eleganti facciate.
Nel Seicento, ospitava una celebre quadreria, con opere di Guido Reni, e nel Settecento divenne un importante centro culturale. Qui, il conte Prospero Ferdinando Ranuzzi fondò l’accademia letteraria “I Notturni”, frequentata da aristocratici e intellettuali. Dopo vari passaggi di proprietà, negli anni ’80 è stata restaurata da Giovanni Tamburini, restituendole il suo splendido fascino originario.
I turno: 14.30
II turno: 16.00